Il Bingo, come ogni gioco che determini una certa raccolta annuale, suscita la dialettica su quali siano le aliquote da applicare. Ad ogni momento di difficoltà finanziaria viene quasi automaticamente fatta seguire una domanda di maggiore tassazione delle vincite da parte dell’erario.
La dialettica è astrusa, la conclusione complicata: una maggiore tassazione del Bingo e dei giochi potrebbe causare l’effetto degenerativo di un minor gettito per lo Stato, comportar cioè una minore raccolta anche rispetto a quella già assicurata dai giochi.
La conclusione di una maggiore raccolta da Bingo e affini pare dunque una forzatura, una strenua richiesta di populismo a tutto spiano, ma con scarsi risultati quanto a pragmatismo.